Gli infiniti mondi di Giordano Bruno
Con ciò uno solo, benché solo, può e potrà vencere, ed al
fine arà vinto, e trionfarà contro lignoranza generale
(G. Bruno, Cena de le Ceneri)
Luniverso infinito
La filosofia di Giordano Bruno è caratterizzata dalla simultanea presenza di elementi
moderni e tradizionali. Questi ultimi sono evidenti nella fede nella magia, nel richiamo a
posizioni animistiche e naturalistiche, che lo portarono a ritenere che in ogni cosa fosse
presente unanima, fino al punto di discutere della natura dellanima delle
Terra e degli astri. La Terra e gli astri sono per Bruno degli animali, con una propria
anima, perché "ogni cosa partecipa de vita". Questo tipo di atteggiamento era
comune nei filosofi che nel Cinquecento e nel Seicento si ispiravano allantica
tradizione neopitagorica, neoplatonica o epicurea, contrapponendola alla tradizione
aristotelica. Gli esiti erano quanto mai vari, e solo in alcuni casi fortunati queste
antiche filosofie riuscivano a suggerire grandi intuizioni. Tra tali esiti positivi si
può ricordare Keplero, la cui cieca fiducia nella esistenza di una descrizione matematica
della natura, che derivava da Pitagora e Platone, lo portò a cercare modelli geometrici
del sistema solare fino a quando riuscì a formulare le leggi che portano il suo nome e
descrivono le orbite dei pianeti. La fiducia nella possibilità di una descrizione
matematica della realtà è evidente in Galileo, al quale va il merito di avere recuperato
alla scienza anche unaltra componente tradizionale del pensiero antico:
latomismo. Esiste un terzo elemento che lautorità di Aristotele aveva
contribuito a elidere: linfinità delluniverso. E la grande intuizione di
Bruno fu di capire che il nuovo universo descritto da Copernico distruggeva tutti gli
argomenti a favore di un universo finito. La Terra non è più il centro
delluniverso e non esiste alcun motivo per mettere il Sole al centro
delluniverso. Un centro non esiste. Il Sole è una stella uguale alle altre infinite
stelle che popolano un universo infinito. Linfinità delluniverso,
lesistenza di innumerevoli stelle e di altrettante Terre, è laspetto più
moderno dellopera filosofica di Bruno.
La vita. Giordano Bruno nasce a Nola nel 1548. Nel 1565 entra in convento a Napoli; viene ordinato sacerdote dellordine dei domenicani nel 1572. Si dedica allapprofondimento degli studi filosofici e teologici, ma ben presto inizia ad avere problemi con le autorità ecclesiastiche per le sue idee non in linea con il dettato della chiesa cattolica. Si allontana da Napoli nel 1576 e si reca in diverse città italiane (Roma, Genova, Torino, Venezia) e quindi a Ginevra. Carattere non molto accomodante, fiero e deciso nel difendere le proprie tesi filosofiche, si scontra con lambiente accademico di Ginevra, fino al punto di subire un processo. Gli viene comunque consentito di allontanarsi alla volta della Francia, dove soggiorna a Tolosa e Parigi, dove pubblica nel 1582 diversi libri ispirati al neoplatonismo. Probabilmente in questo stesso periodo matura la sua fede nel copernicanesimo. Lanno seguente si trasferisce in Inghilterra e soggiorna a Oxford, dove difende la teoria di Copernico. Viene ben presto emarginato dallambiente universitario e preferisce trasferirsi a Londra dove ha occasione di frequentare la corte della regina Elisabetta. La sua fama di convinto copernicano induce un nobile inglese a invitare Bruno a cena per sostenere un confronto sulla teoria copernicana. Bruno scrive un vivace resoconto in forma di dialogo di questa cena e lo pubblica nel 1584 con il titolo Cena de le Ceneri. E la prima opera filosofica che utilizza la nuova teoria astronomica per attaccare la tradizionale visione delluniverso, del ruolo delluomo nella natura, del rapporto tra fede e sapere, tra religione e libertà. Nel 1584 pubblica De la causa, principio e uno, De linfinito universo e mondi, dedicato al tema dellinfinità delluniverso, e lo Spaccio della bestia trionfante. Altre due opere sono pubblicate nel 1585; i loro titoli sono in linea con lo stile di Bruno: Cabala del cavallo pegaseo e De gli eroici furori. Lasciata Londra, dopo diverse tappe rientra in Italia, e nel 1591 si reca a Venezia, invitato dal nobile Giovanni Mocenigo il quale, per ragioni tuttora ignote, lo accusa di eresia presso lInquisizione. Il dibattimento si tiene a Venezia e sembra volgere a favore dellaccusato, ma Roma chiede e ottiene lestradizione. Il processo, che annovera fra i tanti capi daccusa contestati a Bruno anche la sua difesa del sistema copernicano, dura altri sette anni, e arriverà a conclusione solo nel 1600 quando, in occasione del giubileo, per riaffermare la saldezza della chiesa cattolica, Bruno viene condannato a morte e bruciato in Campo de Fiori il 17 febbraio 1600. |
Va precisato che Bruno, a differenza di Galileo e Keplero, non era interessato agli esisti scientifici della teoria copernicana, ma alle sue conseguenze filosofiche. Luniverso pre-copernicano era un universo finito di forma sferica con la Terra al centro. La teoria di Copernico pose il Sole al centro di un universo finito e sferico. Bruno capì che non esisteva alcun motivo perché luniverso copernicano dovesse essere finito: il Sole poteva stare ovunque, non necessariamente al centro. La nozione stessa di centro delluniverso era inutile; anzi, contraddiceva la natura dello spazio copernicano, privo di luoghi privilegiati. Essendo tutti i punti dello spazio copernicano uguali, ognuno di essi poteva essere considerato il centro delluniverso. Ma ciò, concludeva Bruno, poteva accadere solo in uno spazio infinito. In questo universo infinito il Sole si trovava in un luogo qualsiasi e la Terra era un minuscolo pianeta come tanti altri. Doveva esistere una infinità di mondi abitati, simili e dissimili dalla Terra. Ma in tale universo, che diritto hanno gli abitanti della Terra di considerarsi i detentori della vera religione? E come può la chiesa credere, in un universo infinito, dove la Terra è un insignificante granello di polvere, che solo a lei è stata rivelata la vera parola di Dio? Finché la Terra è creduta al centro delluniverso è quasi logico che Dio ci abbia concesso di conoscere la sua vera natura. Ma nelluniverso ipotizzato da Bruno, che in questo punto differisce sostanzialmente dalluniverso di Copernico, tutti gli infiniti pianeti hanno il medesimo diritto di considerarsi al centro e i loro abitanti hanno i nostri stessi privilegi.
La chiesa cattolica e il sistema copernicano. Gli astronomi dei Cinquecento dovevano risolvere un problema veramente arduo: determinare la durata dellanno con una precisione sufficiente per riformare il calendario giuliano, in vigore ormai da 1500 anni, dallepoca della precedente riforma voluta da Giulio Cesare. Il piccolo errore commesso dagli astronomi incaricati da Cesare si era accumulato nel corso dei secoli, al punto che il solstizio dinverno cadeva il 13 dicembre e non più il 21 dicembre. Tra gli astronomi interpellati dal papato vi era Copernico (1473-1543), uno degli astronomi più stimati e rispettati, che rifiutò lincarico. Tuttavia, nel 1582, il nuovo calendario, introdotto dal papa Gregorio XIII (da cui il nome di calendario gregoriano), fece uso delle tabelle astronomiche calcolate usando proprio la nuova teoria di Copernico. La maggior parte dei suoi colleghi non credeva nella verità della teoria copernicana ma riconosceva che i metodi di calcolo basati su di essa erano in genere più affidabili e migliori di quelli precedenti. Come metodo di calcolo, la teoria copernicana trovò una discreta accettazione, anche se i più la ritenevano un artifizio per agevolare i calcoli. Tra i non astronomi la teoria passò quasi inosservata. La chiesa cattolica utilizzò tranquillamente gli esiti scientifici della teoria copernicana e non sollevò obiezioni di natura teologica; giova anche ricordare che Copernico era un sacerdote cattolico. Latteggiamento della chiesa mutò quando il processo di Bruno evidenziò le implicazione filosofiche e teologiche del sistema copernicano. Temi rivoluzionari come linfinità delluniverso e la pluralità dei mondi sono del tutto estranei alla teoria originale di Copernico ma, come indicato da Bruno, sono delle conseguenze naturali di tale teoria. La condanna che la chiesa inflisse a Bruno si estese anche alla teoria di Copernico, il cui insegnamento fu proibito nel 1616 in occasione del primo processo contro Galileo Galilei. La condanna del copernicanesimo fu ribadita in modo eclatante in occasione del secondo processo contro Galilei conclusosi nel 1633. |
Queste considerazioni impongono un atteggiamento di tolleranza anche qui sul nostro pianeta. Solo labitudine e la cieca fede negli insegnamenti ricevuti possono farci credere di possedere, noi e solo noi, la vera conoscenza.
Vedo bene, che tutti nascemo ignoranti, credemo facilmente
dessere ignoranti; e siamo allevati co la disciplina e consuetudine di nostra
casa, e non meno noi udiamo biasimare le leggi, gli riti, la fede e gli costumi de
nostri adversari ed alieni da noi, che quelli de noi e cose nostre. Non meno in noi si
piantano per forza di certa naturale nutritura le radici del zelo di cose nostre, che in
quelli altri molti e diversi de le sue. Quindi facilmente ha possuto porsi in
consuetudine, che i nostri stimino far un sacrificio a gli dei, quando aranno oppressi,
uccisi, debellati e sassinati gli nemici de la fé nostra; non meno che quelli altri
tutti, quando arran fatto il simile a noi. E non con minor fervore e persuasione di
certezza quelli ringraziano Idio daver quel lume, per il quale si prometteno eterna
vita, che noi rendiamo grazie di non essere in quella cecità e tenebre, chessi
sono.
(G. Bruno, Cena de le Ceneri)
Affermazioni come questa erano più che sufficienti per unaccusa di eresia. Peraltro Bruno collezionò una lunga serie di eresie teologiche che ne avrebbero probabilmente decretato la fine anche senza la sua fede copernicana.
Luniverso infinito. Prima della teoria di Copernico luniverso è rappresentato come una sfera di dimensioni finite nel cui centro si trova la Terra. Le stelle si muovono tutte in cerchio intorno alla Terra, con la medesima velocità, percorrendo un giro ogni ventiquattro ore. Per spiegare come mai tanti così tanti astri hanno la medesima velocità, si è immaginato che le stelle sono infisse in una sfera solida che ruota intorno alla Terra. Questa sfera, chiamata la sfera delle stelle fisse, è il limite estremo delluniverso. Oltre di essa non si trova nulla, neanche uno spazio vuoto, perché lo spazio stesso finisce raggiunta la sfera delle stelle fisse. In una tale cosmologia geocentrica luniverso è necessariamente finito, perché la velocità di rotazione delle stelle intorno alla Terra dovrebbe aumentare con la distanza e, per grandi distanze, la velocità diverrebbe enormemente grande. La teoria di Copernico pone il Sole al centro delluniverso e la Terra in moto intorno al Sole. Il movimento apparente delle stelle è spiegato come un effetto dovuto alla rotazione della Terra intorno al proprio asse. Le stelle sono ferme, incastonate nella sfera delle stelle fisse, che adesso è immobile. Ma la sfera delle stelle fisse non ha più alcun ruolo nellastronomia copernicana. Le stelle potrebbero trovarsi a diverse distanze, anche grandissime, senza che il loro moto apparente subisca una sostanziale modifica, perché la loro rotazione intorno alla Terra non è reale, è solo un effetto ottico. Non vi è alcun bisogno della sfera delle stelle fisse: il limite estremo delluniverso può essere rimosso. Copernico non farà questo passo, ma sarà costretto ad ammettere che le dimensioni del suo universo sono molto maggiori di quelle previste delle teorie precedenti. Se la Terra ruota intorno al Sole, la posizione apparente delle stelle deve variare periodicamente, perché le stelle vengono viste da Terra sotto un diverso angolo. Ma questo fenomeno, noto come parallasse annua, non era mai stato osservato. Si trattava di una seria obiezione che Copernico aggirò sostenendo che la distanza delle stelle era molto più grande di quanto immaginato, talmente grande da rendere il fenomeno inosservabile (aveva ragione: solo con ottimi telescopi la parallasse annua fu finalmente osservata nellOttocento). Ciò rendeva luniverso copernicano enorme e potenzialmente illimitato. Il grande merito di Bruno è stato di evidenziare questa possibilità, rimovendo la sfera delle stelle fisse e sparpagliando gli astri, Sole e Terra inclusi, nellimmenso spazio a disposizione. |
Il tema della tolleranza si accompagna con una veemente accusa contro i soprusi di cui Bruno era allepoca testimone. Ecco come giudica, con frasi efficaci quanto dure, gli esiti della colonizzazione dellAmerica.
[ ] han ritrovato il modo di perturbar la pace altrui, violar i patrii genii de le regioni, di confondere quel che la provida natura divise, per il commerzio radoppiar i difetti, e gionger vizii a vizii de luna e laltra generazione, con violenza propagar nove follie e piantar linaudite pazzie ove non sono, conchiudendosi alfin più saggio quel chè più forte; mostrar novi studi, instrumenti ed arte de tirannizar e sassinar lun laltro; per mercé de quai gesti tempo verrà, che, avendone quelli a sue male spese imparato, per forza de la vicissitudine de le cose, sapranno e potranno renderci simili e peggior frutti de sì perniciose invenzioni. (G. Bruno, Cena de le Ceneri).
La rilevanza morale di un universo infinito sta proprio nel costringerci a prendere atto della nostra piccolezza, dellinsignificanza del ruolo della Terra e dei suoi abitanti; siamo obbligati a ridimensionarci, a non credere più di essere al centro delluniverso. La prospettiva antropocentrica svanisce, e con essa lassurda pretesa che tutto sia stato creato intorno alluomo e per luomo. Riconoscendo ciò siamo in grado di vedere nei seguaci di altre religioni non già dei nemici della nostra unica e vera fede, ma degli uomini come noi, che con noi condividono la nostra stessa piccolezza.
Nota bibliografica
Siti Internet dedicati a Bruno
Il sito web italiano per la filosofia (SWIF) contiene una rassegna stampa su Giordano
Bruno
http://lgxserver.uniba.it/lei/rassegna/bruno.htm
Una biografia su Giordano Bruno è reperibile in
http://www.geocities.com/Athens/Atlantis/1457/biografia.htm
I principali siti dedicati alla filosofia (Stanford Encyclopedia of Philosophy, Internet
Encyclopedia of Philosophy, Noesis) non contengono riferimenti significativi.